SMART WORKING

Si tratta di una particolare tipologia di lavoro che slega la produttivita’ di un dipendente dal luogo in cui l’attività viene svolta.

Lavorare da casa, ma con tutte le tutele e senza disparità di stipendio. Oppure affittare uno spazio condiviso solo quando serve. Una tipologia di lavoro che si è diffusa negli ultimi anni e che ora avrà un quadro normativo che la regolamenterà garantendo imprese e lavoratori. Il vero boom dello smart working si è avuto dopo il 2000. Con internet e la diffusione delle reti wifi centinaia e poi migliaia di dipendenti prima negli Stati Uniti e poi nel mondo hanno cominciato a fruire delle prime modalità di lavoro agile.

Che cosa è

Si tratta di una particolare tipologia di lavoro che slega la produttivita’ di un dipendente dal luogo in cui l’attività viene svolta. Non contano quindi le ore passate in ufficio, la presenza dietro una scrivania, né la precisione della marcatura del cartellino. Ma solo ciò che un lavoratore fa.

Lo smart working in Italia

Secondo i dati del Politecnico di Milano, sono circa 250mila i lavoratori che in Italia possono più o meno scegliere come lavorare e con quali strumenti: si tratta del 7% circa dei dipendenti. Hanno in media 40 anni e più della metà di loro lavora al Nord. Il numero dei lavoratori interessati cresce del 40% l’anno, stima il Politecnico. Di fatto si tratta di un fenomeno che ha già ha cambiato parte del lavoro e delle organizzazioni aziendali in Italia. In Italia già il 51% dei manager e dei professionisti lavora lontano dall’ufficio per almeno metà settimana.

Factory: un progetto per il lavoro “Smart”!!!

CONSULENTE TERZIARIO AVANZATO (SMART WORKING) percorso formativo rivolto al 100% a donne. Solo donne perché il Le caratteristiche del lavoro si inquadrano perfettamente sul genere femminile! Solo donne perché siamo lontani dal coprire i fabbisogni di conciliazione e questo allontana le donne dal lavoro! Solo donne perché siamo lontani dal costruire una società con livelli salariali pari tra generi e che non discrimini all’ingresso, che non allontani dal lavoro riportando la maternità a valore sociale non a “problema” totalmente a carico della donna.!

Un percorso per donne che devono mettersi o rimettersi in gioco, che vogliono spiegare le ali verso il futuro , che metta in circolo passioni, competenze, talenti, conoscenze. Un percorso per soggetti in stato di svantaggio troppo spesso messi al centro delle azioni di politiche attive del lavoro e sempre destinati ad arrivare ultimi. Il lavoro smart è una grossa opportunità per le categorie svantaggiate ma anche per le imprese e l’idea è creare MATCHING tra questi due soggetti!!